Incastonata tra l’Alta Murgia e l’Adriatico e circondata da distese di argentei uliveti, interrotte di tanto in tanto da mandorleti e vigneti, sorge la “Città dell’Olio”: Bitonto.
La sua storia millenaria si racchiude fra le vie del centro storico, sorto a ridosso della Lama Balice, una depressione carsica provocata dal letto del torrente Tiflis e attualmente sede di uno straordinario sito naturalistico riconosciuto come Parco Regionale. Il territorio comunale, tuttavia, si estende per 172,800 kmq comprendenti le frazioni di Palombaio e Mariotto. Da un punto di vista demografico, la città vanta una popolazione composta da circa sessanta mila abitanti, eredi di una lunga e folcloristica tradizione popolare. Questa terra di ulivi dal cuore antico suggestiona ed emoziona con la sua storia, la sua arte, i suoi splendidi monumenti, le sue tradizioni e i suoi delicati sapori.
L’itinerario alla scoperta di Bitonto, terra d’ulivi dal cuore antico (l’originario insediamento peuceta risale al IV secolo a.C.), parte dallo splendido Torrione Angioino (XIV sec.). Suggestivo elemento di forma circolare della cinta muraria, fiancheggia Porta Baresana (XVI sec.), da cui si accede al centro storico, che conserva ancora quasi integro l'assetto medievale. Nel Torrione è allocata la civica Galleria d’Arte Contemporanea, che ospita importanti opere di esponenti di rilievo nazionale dell’arte contemporanea. Pochi passi e si è al cospetto della splendida Cattedrale romanica (XII-XIII sec.), definita una delle più mature espressioni dell'architettura romanica pugliese: da non perdere, all’esterno, il ricamatissimo rosone che sovrasta il portale centrale con animali stilofori e lunetta figurata e, all’interno, l'ambone duecentesco, tra i più famosi della regione, opera di "Nicolaus". Di recente gli scavi dell’intero ipogeo hanno riportato alla luce un’articolata stratificazione archeologica. Di grande interesse storico ed artistico sono anche i pezzi di mosaico pavimentale, al centro dei quali campeggia, in splendido stato di conservazione, un luminoso grifo (XI sec.). A fianco della Cattedrale si erge il Palazzo Vescovile, sede provvisoria del Museo Diocesano, in attesa di accasarsi nel restaurato Seminario Vescovile. A pochi passi, la chiesa di San Domenico, recentemente restaurata, è adorna di altari e tele tra cui è da ammirare la settecentesca Madonna del Rosario di Paolo de Maio.
Passeggiando per i vicoli intricati del borgo antico è tutto un susseguirsi di tesori: Palazzo De Lerma (XVIII sec.), Palazzo Spinelli (XVII sec.) e Palazzo Vulpano-Sylos con il suo maestoso portale di stile catalano (XV sec.). E poi le chiese: dall’antica S. Caterina d'Alessandria (XI sec.), impreziosita dal pavimento originario a tasselli di pietra con decorazioni a motivi geometrici, alla settecentesca Chiesa di S. Gaetano, scrigno dei capolavori a soffitto del maestro Carlo Rosa.
Nell’ammirevole Palazzo Sylos-Calò (XVI sec.) è ospitata la prestigiosa Galleria Nazionale della Puglia in cui vi è una cospicua serie di opere: da Pietro Negroni al “Maestro dell’Annuncio ai pastori” da Vaccaro a Giaquinto e a Bardellino, da Solimena a Luca Giordano. Una grande varietà stilistica di raccolte dal Seicento al Novecento. A pochi passi vi è la Chiesa del Purgatorio, con il portale caratterizzato dal decoro di scheletri e scene di penitenti eseguiti a bassorilievo. Proseguendo il percorso s’incontra il restaurato Teatro comunale “Traetta” (già Umberto I): risale al 1838 la costruzione originaria. Nelle immediate vicinanze vi è la Chiesa di San Francesco d’Assisi (XIII sec.) in stile gotico, che conserva affreschi del pittore Pandus e statue lignee del tardo Cinquecento.
Durante le affascinanti passeggiate per i vicoli tortuosi del centro storico è possibile far tappa presso gli antichi forni in pietra alimentati da legna in cui sono cotti la caratteristica focaccia bitontina e altri deliziosi prodotti. Inoltre, è possibile degustare anche le prelibatezze gastronomiche presso gli accoglienti ristoranti cittadini. Da non perdere il dolce tipico locale “il bocconotto”. Un salto, inoltre, fuori dal centro antico, nel borgo ottocentesco, dove è piacevole fare shopping in ottimi esercizi commerciali. Nel percorso extra moenia spiccano palazzi nobiliari, tra cui la sede del Comune, e il Museo Archeologico della Fondazione “De Palo-Ungaro” in cui sono ospitate due mostre permanenti: “Gli antichi Peucezi a Bitonto” e “Donne e Guerrieri da Ruvo e Bitonto”.
Nei frantoi oleari della città è possibile degustare e acquistare il rinomato Olio Extra Vergine di Oliva di Bitonto, a bassa acidità e di qualità pregiata, particolare per la sua genuinità e le sue proprietà nutrizionali, noto in tutto il mondo per la sue eccellenti caratteristiche organolettiche e per il gusto squisito, leggermente fruttato.